Festa della Libertà

La nonna Fausta morì per un colpo al cuore il giorno della Liberazione. Era una donna rocciosa e scandalosa, per quei tempi, le piaceva cantare, bere vino e fare all’amore.

Per amore faceva nascere i bambini, aveva il talento di alleviare i dolori del parto o interrompere le gravidanze infelici e indesiderate, era una Masca. Sacerdotessa eccessiva e seducente, sempre nei guai per le sue idee sovversive, non piaceva alla gente e soprattutto non voleva piacergli.

-   Una strega senza cuore, una donnaccia, una poco di buono. Si deve redimere, chiedere perdono, finirà male! – i loro commenti.

Fausta, incorruttibile, non accettava provocazioni, compromessi e pentimenti, se ne fregava della gente, dei loro giudizi e suggerimenti, era una masca e questo bastava.

Viveva a Buttigliera Alta, in Val di Susa, aveva tre figli illegittimi: Dante il più grande, Angelo il mio papà e Pin il più piccino.

Il nonno Mario aveva dato il nome e il suo affetto indifferentemente a tutti e tre i fratelli di padre diverso, di amori diversi. Mite, gentile, socialista chiamava i suoi figli: compagno Gramsci, compagno Matteotti e Bakunin, una vena d’anarchia non poteva mancare.

Quando in paese arrivavano i gerarchi fascisti per i loro comizi, Mario veniva fermato e trasferito in galera. Per lui e i suoi compagni di cella cominciava la festa a suon di manganelli e il bere non mancava: olio di ricino a volontà.  Eia Eia a la là

Mario morì giovane per i troppi bagordi. Ma questa è un’altra storia.

Per Gramsci, Matteotti e Bakunin iniziò l’avventura di poveri derelitti all’orfanotrofio. Lunedì, martedì, mercoledì… giorni infelici: fame, freddo, sporcizia, pidocchi.

Domenica giorno di festa, giornata di visite, la mamma la vedevano giungere da lontano, Fausta camminava fiera e spedita. Le suore e le bigotte suggerivano ai tre piccini, a suon di botte, di prendere da lei le distanze, di prendere la giusta mira e bersagliare di pietre la loro mamma. Perché era una strega senza cuore, una donnaccia, una poco di buono… ma i tre orfanelli le correvano incontro gioiosi e abbracciavano un’immensa montagna d’amore e d’affetto. Profumava di casa, di bucato pulito, di letto disfatto, di piacere e passione. La domenica passava in fretta e Fausta, simulando allegria, soffocava il suo pianto con un canto e veloce se ne andava. Ai tre fratelli solo il suo sorriso restava e la lotta ricominciava.

……………………………………

Angelo scappò, Dante scappò. In seguito si arruolarono in Marina fiduciosi, da giovani avventurieri, nei sogni che gli venivano proposti. 

Arruolatevi in Marina girerete il mondo!

Pin, il più piccino, nella fuga fu preso, il castigo che gli venne imposto fu di salire sul tetto dell’orfanatrofio per trattenere le tegole precarie ogniqualvolta il vento soffiasse, cioè sempre.

E anche lui trovandosi così in alto sognava alla grande, sognava di cambiare il mondo. 

E il mondo cambiava, la gente euforica acclamava, applaudiva l’entrata in guerra.

Angelo no, non si attivava. Restava fermo, immobile. Nato settimino, era in grado di annunciare una tragica profezia, a poco serviva la veggenza per intuire l’evidente catastrofe finale.

Angelo no, non si esaltava. Nessuna magia o sortilegio poteva ostacolare, fermare, il dilagare della seconda follia mondiale.

Guerra di poveri derubati della fede, triste alchimia di trasmutare l’oro in cannoni. Sparavano menzogne di facili conquiste, l’unica certezza che si aggiungeva alla fame, al freddo e alla sporcizia, era l’umiliazione.

Angelo no, non festeggiava... sul ponte della nave.

Bum! Cade una bomba in mezzo al mare, mamma mia mi sento male, mi sento male d’agonia… 



Silurato… affondato, Angelo. Stessa sorte silurato… affondato, Dante. Ancora vivi. Uomini alla deriva, desolati, in fuga feriti verso la montagna, la Grande Madre, in cerca di un rifugio trovarono il loro ideale.  Dante partigiano, Angelo partigiano, Pin partigiano anche lui ancora vivo, i tre fratelli riuniti parteciparono attivamente alla resistenza, una rivoluzione per liberare il paese dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.

25 Aprile 1945 giorno della Liberazione.


All’alba rumore, grida, terrore… un colpo partì, forse per errore, colpì con precisione in pieno petto, un grande cuore. Fausta sulla porta di casa aveva prima trattenuto, poi ostacolato ed infine con il suo corpo fermato i nazifascisti assalitori, per dare il tempo ai suoi tre figli di fuggire dalla finestra sul retro. 

In fuga disperati verso la montagna, un tempo rifugio ideale, trovarono ad attenderli solo pazzia: Fausta aveva loro salvato la vita, dato il suo cuore, non cercarono vendetta... avevano un cuore, ma una sorta di sottile follia si impossessò delle loro anime.

Vissero una vita all’adrenalina senza possibilità di errore, pronti all’estinzione, senza illusioni, mai si adattarono a un mondo senza spessore, senza corpo, senza cuore.

Al mondo non avevano niente e nessuno da perdere, erano vincenti e pericolosissimi, uomini soli illuminati, incorruttibili, non accettavano provocazioni, compromessi, pentimenti… erano figli di una masca e questo bastava.

Morirono il giorno 6 di gennaio, 6 di marzo e 6 di maggio, la sottile follia non li abbandonò mai, solo il diavolo riuscì a liberarli lasciando la sua firma 666 infernale. Come vuole la magia.



Quei fatti la mia mamma li rievocava attraverso la memoria sentimentale di chi li ha vissuti veramente, ma nel tempo ha preferito rimuoverli.

Così come coloro che quei fatti tenta di ricostruirli servendosi della memoria altrui, io cerco di non dimenticarli mai...



 e festeggio la nonna Fausta bella come la libertà.

 

 Masca - Strega

Dimenticavo una precisazione: riferimenti a fatti e persone non sono immaginari, sono reali.


Commenti

  1. E cosi è, cara Faustina percepiamo la realtà è percepiamo noi stessi nella inesauribile danza delle energie Lunga vita a Nonna Fausta e a papà Angelo nei riflessi di fff 👨‍🎨💫🧛‍♀️🧚

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  2. Un amore infinito, un colpo di fucile infinito; e la "follia" infinita che ci avvolge, ci circonda come le nebbie del tempo che non fu nostro, eppure macina la nostra coscienza e ci sembra solida materia: carne della nostra carne. Mi infonde rabbia e coraggio e paura, ogni emozione possibile. Ma come interagire con una realtà che è infinitamente inafferrabile come il sogno. Non posso che combattere pensando di essere anche io infinito. Perché comunque "percepisco" solidi, suoni, sapori, profumi e possibili magie! Viva il 25 aprile come un giorno infinito.

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  3. Storie vere, toccanti, raccontate come poesie, belle come le favole.

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  4. Nonna Fausta e Faustina: una grande masca e una piccola grande artista

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  5. Bella e dura e' l'avventura...ma mi pare il giusto atteggiamento in questo mondo inevitabilmente magico

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  6. Ihr aber, wenn es soweit sein wird
    Dass der Mensch dem Menschen ein Helfer ist
    Gedenkt unsrer
    Mit Nachsicht.

    Ma voi, quando sarà venuta l’ora
    che all’uomo un aiuto sia l’uomo,
    pensate a noi
    con indulgenza.

    Bertolt Brecht, A coloro che verranno

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  7. E Masca Fausta si aggira ancora nei miei boschi, sparge rocce erratiche come la sua vita, ti fa cenno dagli alberi muovendo le foglie.Forse era amica dell'Adelaide, la Masca di Reano, forse ballavano a Moncuni, forse ora prendono il tè in mezzo ai castagno.

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  8. È sempre emozionante entrare nelle vite degli altri. E Fausta ha l'ineguagliabile dono di svelare e farti partecipare alla loro vita, di farti sentire il dolore e lo splendore, le difficoltà e la tenacia. Nonna Fausta, Dante, Angelo e Pin così sono vivi, per sempre.
    F.

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  9. Una famiglia ricca di storia e di sorprendenti eredi !

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  10. È una storia così coinvolgente nella sua straordinaria descrizione che ora uno si sente Nonna Fausta ora Angelo ora Dante ora Pin ora un anonima comparsa...cara Fausta, ultima grande masca

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  11. Bellissima e struggente storia...autobiografica, credo.
    Spiriti liberi....bello ricordarli nel giorno della Liberazione!

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  12. Una scrittura testimonianza come un dardo d'amore che va diritto al cuore, Bella come la Libertà, Bella come BellaCiao

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  13. Adesso capisco dove affondi le tue radici, in questa donna mitica, intensa, forte e appassionata... Bellissima storia, Fausta! ❤️

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  14. Fantastica Fausta!!!! I tuoi racconti sono, come sempre, meravigliosi, toccanti, realistici ma nello stesso tempo magici. Non ci si stanca mai di leggerti, bella fatina.

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  15. Nuovi e grandi personaggi della saga familiare a cui appartieni...
    ❤️

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