7 bello


7 racconti dove i morti si rivelano, escono dai percorsi obbligati di memorie altre e vivono.

7 racconti dove i vivi si nascondono, confinati in luoghi di appartenenze e molteplici identità altre… sopravvivono.


PRIMO RACCONTO


7 bello

Chi è questo brutto muso? Chi è questo brutto muso e… dove sono io?

Carmen si chiedeva in preda all’ansia dirompente.

Era entrata a far parte del sogno di brutto muso.

Le sue dita impazzite in frenetica agitazione si destreggiavano alla ricerca di un volto conosciuto tra le numerose fotografie, ma i suoi occhi smarriti esaltavano ripetutamente la stessa sconosciuta immagine: un’icona bambina dal volto imbronciato e inquietante, un brutto muso.

Brutto muso si svegliò di scatto, madida di sudore e paura, da un incubo che non ricordava.

Carmen nell’oscurità continuava a guardarla sebbene non fosse una bambina ma una donna, difficile darne un’età, forse giovane forse anziana, sicuramente era simile ma non uguale a brutto muso.  Vedeva nell’adulta che osservava qualcosa di familiare ma non ricordava.

Un urlo la fece sobbalzare, non riusciva a sostenere il mondo fuori dal sogno attorno a lei e come in un sogno tutto svaniva.

Brutto muso non aveva trattenuto un urlo straziante nel vedere a terra la fotografia che ritraeva la sua mamma e, dopo un attimo di turbamento, senza farsi troppi problemi poiché alle stranezze era abituata, con cura l’aveva riposta nella cassapanca.

Carmen ora sapeva dov’era: nella cassapanca dei morti, un tempo a lei appartenuta. Avvisò tutti i suoi parenti e amici che alloggiavano con lei e prima di lei all’interno della cassapanca, di ciò che le era accaduto ma del piccolo spiraglio da cui era uscita non fece parola: un segreto.

Da quel segreto usciva di giorno, di notte e quando voleva, curiosa ma soprattutto dispettosa annodava i sottili capelli di brutto muso nel sonno e si intrufolava nei suoi sogni. Forse per ricordare chi fosse brutto muso, forse per ricordare chi era lei.

Brutto muso non ricordava i sogni, si svegliava stanca e soprattutto con i capelli dritti sparati e annodati, spettinata all’inverosimile: un mistero.

Un mistero i piccoli oggetti spostati e non era sempre colpa dei gatti, tintinnio di vetri, soffi e ragnatele sul viso, profumo di violette. 

Una sera decise di mettere di fianco al letto un talismano colorato che la sua mamma aveva pazientemente fatto per proteggerla. L’interno del talismano custodiva la carta del 7 bello dove un Angelo da bambino giocava a nascondino e un Angelo da grande si nascondeva per giocare.

Nel regalarglielo le aveva suggerito che un giorno le sarebbe servito e, se non altro, le avrebbe ricordato lei: colorato e spudorato come me e il suo Angelo: bello come il gioco.

Nel dormiveglia effettivamente i suoi pensieri andarono indietro nel tempo e si focalizzarono su Carmen, la sua bellissima maman, così era solita chiamarla. Forte, generosa, eccessiva, talvolta malinconica, un personaggio da non passare inosservato, sgargiante e sensuale. Difficile da domare e averci a che fare. Il 7 bello era il suo papà, un Angelo giocatore.

Carmen a sua volta vide il talismano e quel qualcosa di familiare divenne più intenso, ora ricordava: brutto muso era la sua anziana bambina.

Come un tempo, antico e lontano, lei ascoltava e conversava con i morti, ora lei rivelava: segreti misteri stranezze e brutto muso ascoltava e conversava con lei. 

Porta all’immaginario

icona bambina esotica e sensuale

cangiante frutto d’alabastro, proibito

Non ti ricordo. Chi sono io?

Porta al reale

icona adulta provocazione fluida

delizioso animale multiforme, trasgressivo

Non ti conosco. Chi sono io?

Scardino Porte

malinconici futuri transiti

memorie spietate e scandalose

Uccido chi sono io. 



Brutto muso tra sogni evocativi, innesti, forse metamorfosi forse premonizioni, ricostruiva le sue molteplici identità.


7 bello ha partecipato a…




Alleati…




 




Commenti

  1. Un racconto formidabile e impressionante. Faustina è brutto muso, un’aliena fra noi che ci porta nel mondo dei sogni e degli incubi. Ma ci affascina!

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  2. Ecco ancora Cronos, divora carne e sogni. Ma non riesce a vincere il Tempo! Il futuro è dei giovani? Credo di no, non appartiene a nessuno, se mai è più consapevole nei vecchi. Che di futuro ne posseggono poco e cercano di afferrarlo con le unghie consumate dal gesto. I tempi si materializzano nel gioco nel fantastico. Occorre essere capaci di giocare.

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  3. Bruttomuso, strana anima, compare poco, ma spariglia le carte

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  4. Bellissima storia Faustina !!!continua a giocare!!

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  5. 7 bello bello bello! Aspetto il prossimo racconto.. Brava Faustina

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  6. Per la prima volta ella si desta al contatto dell'amore, prima di allora essa è solo sogno. Pertanto, in questa esistenza-sogno, si possono distinguere due stadi: il primo è quello in cui l'amore sogna di lei, il secondo è quello in cui ella sogna dell'amore.

    Kierkegaard

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  7. Cara Fausta instancabilmente alla ricerca di nuove suggestioni tra sogno e realtà...e domani ci inonderemo di soffioni

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  8. Cara Fausta instancabilmente alla ricerca di nuove suggestioni tra sogno e realtà.....e domani ci inonderemo di soffioni

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  9. Chissà se Settebello ha anche voglia di giocare semplicemente a carte, 2 + 5 scopa, 4 + 3 scopaaa, 6 + 1 scopissima ....
    Forse a passare da talismano a semplice carta da gioco Settebello si sentirebbe un po' svilito... O proprio no... Potrebbe giocare, giocare, giocare per l'eternità

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  10. Ognuno potrà vederti per quello che si merita; fra il sogno e la realtà è la magia di F.F.F.

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  11. Ricordo una storia con protaganista Paperino che in quell'occasione si occupava Di demolizioni e aveva ricevuto l'incarico Di demolire appunto il poderoso Forte Indomito. Paperino si reca sul posto con il cingolato con la palla d'acciaio e comincia a colpire il forte....dopo ore Di sforzi apparentemente infruttuosi,la palla d'acciaio e' ridotta alle dimensioni Di un pisello e il nostro eroe e' scoraggiato...poi ha un'intuizione e ausculta le fondamenta,rendendosi conto che sono state indebolite e compromesse dai suoi colpi. Paperino prende dunque una cannuccia e soffia quello che resta della palla d'acciaio contro il forte che collassa e sprofonda in mare.
    Fausta colpisce allo stesso modo la nostra visione superficiale Di un mondo compatto e progressivamente mina alla base la nostra prigione percettiva che diventa sempre meno solida e ci guida verso la Realta' Vera e la Liberta'. E' un Grande Atto d'Amore...

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